Scheda di riconoscimento

Perché segnalarle

La specie più profonda (Aplysina cavernicola) è molto sensibile al riscaldamento e il suo limite superiore di distribuzione si è notevolmente abbassato negli ultimi anni (di almeno 5 m). La sua presenza è abbastanza continua lungo il litorale tirrenico. Comune su relitti. La distribuzione della specie più superficiale (Aplysina aerophoba) è invece estremamente discontinua e necessita maggiori approfondimenti. A. cavernicola è inserita in diversi elenchi di specie protette o minacciate allegati a convenzioni Internazionali (Allegato II Conv. Berna ed Annesso II Protocollo delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM, Convenzione di Barcellona) mentre A. aerophoba è considerata solo nell’Ann. II ASPIM.

(C) Foto Stefano Silvestri

Aplysina spp.

Come riconoscerle

Spugne a forma di cuscinetti carnosi sormontati da grosse formazioni digitiformi, più o meno fuse fra loro con osculo apicale. Hanno consistenza carnosa e superficie liscia. La colorazione è giallo vivace ma diviene nero-verdastra se esposta all'aria. In Italia se ne conoscono 2 specie. Possono ricoprire superfici anche superiori ai 60 cm, con digitazioni alte fino a 10-15 cm con diametri di 4-5 cm. Vivono su fondali rocciosi e sabbiosi, fra le praterie di Zostera e/o Posidonia da pochi metri fino a oltre 100 m di profondità.

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