Progetto di Monitoraggio Costiero

Santa Caterina

Serra Cicora (LE01) e Torre Inserraglio (LE03)

 

Località

Sul lato ionico della Puglia, a pochi chilometri dal centro di Nardò, tra Santa Caterina e Torre dell'Inserraglio, si trova una scogliera calcarea pianeggiante.

 

Punti di monitoraggio

L'elevato interesse naturalistico di questi fondali, sebbene soggetti ad impatto antropico e non sottoposti a vincoli di tutela, rende questo sito ideale per il monitoraggio a lungo termine dei popolamenti bentonici. I punti scelti per il monitoraggio sono due:

 

Torre Inserraglio - LE03 (Google Map) Referente Pierri Dino 

40° 10.735' N

17° 55.851' E

UTM33 WGS84 4451734N 749540E

 

Il sito è facilmente raggiungibile percorrendo la strada litoranea che collega Porto Cesareo a Gallipoli. Partendo da Porto Cesareo e procedendo in direzione sud, si attraversa dapprima Sant'Isidoro e dopo circa 5 chilometri si incontra il villaggio turistico di Torre Inserraglio, la cui presenza è celata dalla collina dietro cui sorge ma evidente per avere l'unico semaforo esistente lungo questo tratto di litoranea. Bisogna ora girare a destra verso il mare seguendo le indicazioni per lo stabilimento balneare (piattaforma in legno) del villaggio che sorge sulla costa rocciosa prospicente, dove ha sede anche il diving OLTREMARE. Appena giunti sul mare si noterà a destra la piattaforma, lasciata la macchina nel parcheggio, si può entrare nello stabilimento con ingresso libero per gli afferenti al diving.

 

 

La stazione si trova a poche centinaia di metri dal limite sud dell'Area marina Protetta di Porto Cesareo. La linea di costa è rocciosa, con una elevazione media di circa 2 metri sul livello del mare. Questa si fa più alta procedendo a sud verso il parco naturale di Porto Selvaggio. È costituita da un massiccio calcarenitico scavato dall'azione dei numerosi corsi d'acqua che continuano ancora oggi a riversare in mare acque dolci, principalmente nella fascia intertidale. Lungo la costa si ritrovano numerose cavità, in comunicazione con il mare, alcune delle quali percorribili a nuoto o in immersione. Alcune di queste presentano in mare ingressi ad una profondità non superiore a 5 metri e, anche se formate da una o due camere a volte piccole, sono interessanti per la fitta copertura delle volte, con dominanza di briozoi, idroidi e poriferi.
La costa continua in mare con la formazione di una piccola parete che porta il fondale subito ad una profondità compresa fra i 6 e gli 8 metri. La parete è dominata da fitte associazioni fotofile mentre la comunità orizzontale è occupata all'inizio prevalentemente da barrens di ricci (grazie anche all'opera dei datterari) con roccia bianca e chiazze di Chondrilla nucula. Proseguendo verso il largo, il fondo degrada lentamente presentando macchie di sabbia e chiazze di Posidonia oceanica. Arrivati a circa 12 metri di profondità, dominano le formazioni di precoralligeno, che presenta solchi e creste con Cladocora caespitosa, ascidie (Microcosmus, Halocynthia ed Aplidium), poriferi (Verongia, Spongia, Cacospongia, Chondrosia, Petrosia). I solchi hanno una base sabbiosa cu cui è possibile vedere grossi esemplari di Pinna nobilis.
Arrivati a 14 metri di profondità, ad una distanza dalla linea di costa di circa 100 metri, si ritrova una seconda parete che porta il fondale a 19 metri. Anche questa seconda parete (testimonianza fossile dell'antica linea di costa) è interessata da numerose cavità, donimate da briozi arborescenti e a merletto, ascidie e poriferi (Axinella), anche se piuttosto piccole in cui spesso non è possibile entrare. Proseguendo il fondo si presenta sabbioso per una ventina di metri e lascia posto poi al coralligeno vero e proprio che degrada fino ai 23 metri per presentare successivamente una terza parete (non sempre presente) che scende fino ai 28 metri. A circa 250 metri dalla linea di costa, la profondità si assesta sui 30 metri e così rimane fino a 5 miglia dalla costa.
Il coralligeno è qui molto fitto ed annovera poriferi (Axinella), ascidie (Aplidium), madreporari (Cladocora), Bivalvi (Pinna), Briozoi (Myriapora).

 

In relazione alla natura del substrato, i transetti vengono condotti con inclinazione differente alle diverse profondità. Il primo transetto è a 18 metri di profondità lungo la seconda parete verticale, il secondo è intorno ai dodici metri su superifice orizzontale ed infine il terzo è nuovamente verticale sulla prima parete, intorno agli otto metri di profondità.

 

Al momento fanno parte dell'equipe di monitoraggio:
Cataldo Pierri (Dino): referente, Biologo Marino
Leonardo Minunno: guida, Manager
Giuseppe De Cataldi: guida, Imprenditore
Maria Pia Tamma, AOWD, Imprenditrice
Felice Tamma, Subacqueo VV.FF
Dimonopoli Delly, AOWD, laureanda in Biologia
Lombardo Francesca, AOWD, laureanda in Biologia
Antonucci Giovanni, AOWD, laureando in Biologia
Bianco Andrea; AOWD, laureando in Biologia
Conte Eugenia, OWD, laureanda in Biologia
Marianna Fragalà, AOWD, avvocato

 

Serra Cicora - LE01 (Google Map) Referenti Palmisano Luigi e Licchelli Cataldo

40° 10.130' N

17° 56.575' E

UTM33 WGS84 4450649N 750604E

 

Acque limpide e fondali calcarei rendono questi fondali particolarmente interessanti e ricchi di vita. La scogliera, pianeggiante in superficie e modellata dagli agenti atmosferici, sprofonda in acqua con alcune pareti verticali ricche di ricci fino a 10-12 metri. Qui il fondale prosegue quasi pianeggiante, interrotto da rocce calcaree e coralligene popolate da molte specie di alghe, poriferi e tunicati.

Uscendo dalla baia, tenendo il lato destro, si giunge fino alla punta della scogliera dove si trova la stazione di monitoraggio.

 

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Data la natura subpianeggiante del fondale, i gruppi di quadrati vengono analizzati a distanze diverse dalla scogliera. Il primo rilievo viene condotto su superfici orizzontali rocciose a 50-60 metri di distanza dalla base della parete, qui il fondale è a circa 14 metri di profondità. Il secondo rilievo viene condotto su superfici orizzontali rocciose alla base della parete a circa 11 metri di profondità. Il terzo gruppo di quadrati viene analizzato sulla superficie verticale della parete rocciosa, a circa 8 metri di profondità, lungo la direzione di rientro.

 

Referenti territoriali per il monitoraggio

 

Pierri Dino

PhD, Istruttore

P.zza Lucio Battisti 4

73100 - Lecce (LE ), Italy

sezione: Lecce

circolo: Lecce

email: cataldo.pierri@unile.it

codice personale: 319

Palmisano  Luigi

Istruttore

  

  - Lecce (LE), Italy

 

sezione: Lecce

circolo:  

email: l_palmisano@virgilio.it

codice personale: 15

Licchelli  Cataldo

Istruttore

  

  - Lecce (LE), Italy

 

sezione: Lecce

circolo:  

email: cataldo.licchelli@libero.it

codice personale: 14

 

Situazione meteo in tempo reale

 

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Capitaneria di porto competente

 

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